venerdì 21 dicembre 2012

Strobist & 3D. Cos'è la Fotografia?



Non lo so cosa è la Fotografia. Posso dirvi quello che è per me la Fotografia. E' un insieme di strumenti che armoniosamente miscelati con creatività ed estro artistico riescono a produrre un' immagine finale che dia, prima di tutto a noi, emozioni.

Quando con la nostra immagine riusciamo a trasmettere un messaggio anche ad altre persone allora abbiamo creato una forma artistica di comunicazione, capace di far vibrare le corde di chi osserva, producendo sensazioni nuove e soggettive in ognuno di noi. Questa fantastica passione, per alcuni un lavoro, per altri anche un'arte è realizzabile con molti strumenti, con la fotocamera per catturare la luce riflessa dal mondo, con gli strumenti di post produzione, attraverso una serie di passaggi, oppure attraverso la distorsione del mondo che crea l'ottica fotografica, la digitalizzazione del sensore e del processore della macchina stessa, la nostra capacità di operare scelte creative in fase di postworking.

[MAKING OF]


 Alcuni di noi prestano attenzione anche alla realizzazione pratica del proprio "set" con la cura per i soggetti che andremo ad inquadrare, modificando quindi oggetti, soggetti, utilizzando make up e soprattutto gestendone ed aggiungendo luci alla scena. Tutto questo percorso è assimilabile in quello che io definisco "concetto di scatto" , un vero e proprio studio che nasce nella testa di chi poi dirigerà la scena, aiutato con sinergia dai suoi collaboratori. Ogni elemento è fondamentale, come ogni passaggio anche se quello che si apprezza sarà sempre e comunque il risultato finale, per chi invece ha un occhio più attento e strumenti di lettura più approfonditi, potrà maggiormente apprezzare il risultato proprio grazie alla conoscenza del percorso stesso che ha portato al risultato, come capita osservando i contenuti speciali "making of" dei nostri film preferiti.

Condannare invece un risultato in funzione del solo percorso trovo non abbia per nulla senso. Come non hanno senso tutti quei discorsi che mirano a smontare un' opera, qualunque essa sia ed in qualunque campo si concretizzi, in funzione di cosa si è fatto per arrivare al risultato . Semplicemente si tratta di gusti, può piacere o meno, nel caso in cui piaccia è interessante, per chi apprezza, scoprire cosa ci sta dietro, nel caso in cui non piaccia, semplicemente non ha alcun senso interessarsi, quanto denigrare.


Se entro in un buon ristorante può essere che, se mi piace il cibo, io chieda allo chef di darmi delle dritte su come realizzarlo; se in quel ristorante non mi piace il cibo, ma molta gente vi si reca e ne esce soddisfatta, non sarebbe stupido affermare per esempio "Per forza che in quel ristorante si mangia bene, usano fornelli elettrici anzichè a gas e mettono in ogni pietanza degli insaporitori" ? Se quel tipo di percorso limita nell'apprezzarne il risultato, per definizione, è chi non può godere del risultato ad essere... limitato. Credete?

Così come condannarne la buona cucina di quel ristorante a causa della strada tortuosa da percorrere avrebbe poco senso, si può decidere che la strada è troppo impegnativa per noi ed andare altrove, ma non per questo screditarne le pietanze. Spero che il paragone culinario sia stato chiaro e di solito quando si parla di cucina ci sono meno... dissapori.


[CREATIVE WORKFLOW]


Bene, questa lunga ma doverosa premessa per dire che, ieri più che in ogni altra occasione, ho avuto modo di prendere parte ad un Evento, in qualità di docente per la sezione "acquisizione di scatto con tecnica strobist" , dove ogni partecipante ha saputo scegliere un tipo di didattica che mi piace oggi chiamare "innovativa" , ovvero quella didattica che pur utilizzando mezzi all'avanguardia permette di esprimere comunque concetti ed emozioni semplici, personali, in qualsiasi forma l'artista, non più solo "il fotografo" , desideri sviluppare la propria immaginazione creativa.


Sono fermamente convinto che vincolare nella figura di "fotografo" , che sottointende nella maggior parte dei casi "la persona che scatta la foto" , sia riduttivo in alcuni casi, se pensate al percorso articolato di cui ho fatto accenno sopra. Se lo si definisce "artista" alcuni pensano che si "spari in alto" , allora non definiamolo, rimaniamo persone semplici ma che non scattano semplici fotografie, piuttosto che le studiano, ne curano i più piccoli dettagli, le fanno crescere con il loro team, le sanno evolvere fino al risultato finale e soprattutto le vivono... tutto questo non si limita ad un semplice, seppur studiato e per nulla facile a volte, click.


[TALENTS & LOCATION]



Il percorso scelto nella giornata di ieri è stato quello di utilizzare una location interessante, una parte del The Hub Hotel di Milano, dove ricreare uno scatto di ritrattistica ambientato. Sfruttando le potenzialità tridimensionali della scena abbiamo iniziato con il misurare la luce ambiente facendo nascere lo scatto nella nostra testa, ancora prima che nella fotocamera, quindi scegliendo tra le modelle che conosciamo quella più adatta a vestire i panni del soggetto che ci serve, interpretando le idee che avevamo in mente, grazie ad un giusto feeling comunicativo. Qui entra in gioco Jessica "aka" Olympia Evergreen che grazie alla sua esperienza si è dimostrata ricettiva da subito agli input che le si comunicavano, permettendo di creare una scena soddisfacente, in simbiosi con le linee compositive naturalmente presenti nell'ambiente e nei suoi complementi d'arredo.


Una volta realizzata la composizione che ci soddisfaceva, provandone diverse soluzioni, il tutto a luce naturale, possiamo pensare di iniziare ad inserire delle luci esterne con finalità creativa ed è già dalle prime luci, controllandone i "crop" (dettagli) sul viso di Jessica, che si nota l'intervento di un'altra importante figura: la truccatrice o come più spesso oggi la si definisce, la "make up artist" . Artista? Certo! E' un'arte comprendere quali sono le caratteristiche del viso della modella, sapere gestire gli strumenti necessari per farne risaltare al meglio le qualità positive e vestire il suo volto in funzione del risultato finale che dallo scatto si desidera ottenere. Capacità che non sono mancate all'abile Sara "Stilo" Tilotta. Quando, mentre scatti ed osservi i dettagli, ti accorgi che utilizzando il giusto modificatore di luce, magari dei softbox come nel nostro caso, la pelle della modella risulta già gradevolmente morbida pur mantenendo il giusto dettaglio, valorizzando così magari delle lenti performanti, capisci che il lavoro del trucco ti ha fatto risparmiare tempo in post produzione e ti permette da subito di avere una preview su quale sarà il risultato finale, mica cosa da poco conto!


[STROBIST LIGHT PLUS-VALUE]


Allo stesso modo le luci, se sapientemente gestite possono illuminare il soggetto, la scena, far risaltare le curve, la tridimensionalità e la capacità interpretativa del soggetto, così come il suo vestito, i capelli, gli occhi, tutti particolari che nel lavoro di ieri hanno concorso ad ottenere un risultato finale di scatto che permettesse di enfatizzare le attenzioni poste alla creazione dello scatto stesso.


La fotografia è luce, lo sapete ed è fondamentale capirlo, ancora prima di dare importanza all'acquisto di corpi macchina importanti, lenti costose e performanti. Uno studio di illuminazione, sia essa naturale o artificiale, andrebbe sempre operato al fine di ottenere un risultato davvero in linea con le nostre aspettative.


Quante volte avete sentito dire che, non solo i ritratti, ma anche i paesaggi, hanno più mordente se ripresi al tramonto, all'alba, durante la famosa "ora blu"... cosa cambia nel soggetto rispetto a diverse ore del giorno? Solamente l'illuminazione!


E' un "solamente" grande come il mondo, in fotografia, perchè cambiando quella variabile cambia con essa la tridimensionalità, la profondità, l'incisione della luce, quindi anche delle ombre e con loro il completo significato dello scatto; con una gestione corretta delle luci si può abbellire come imbruttire un soggetto (occhiaie sotto il viso invece di una morbida sottolineatura di due belle guance) , snellire od ingrassare, creare contesti e significati diametralmente opposti.


Chi ha partecipato al workshop del 16 dicembre 2012 ha vissuto in prima persona la costruzione di questi particolari, con l'utilizzo di quattro differenti sorgenti luminose, comprendendone il motivo pratico, di lettura immagine e creativo che ognuna di essa rappresentava.


Ma non è stato proposto solo questo, anche se il percorso di ritrattistica ambientata ha permesso di ottenere un valido scatto già in fase di acquisizione, ovvero senza alcuna modifica successiva in post produzione, la singolarità dell'evento di ieri è andata ben oltre.


[HIGH END 3D ENHANCED]


Se fino a questo punto ho partecipato in maniera attiva, componendo la scena, motivandone le scelte, coadiuvato dal collega Fotografo e Post Produttore Raffaele Ingegno in veste dapprima di "illuminotecnico" , da questo momento in poi, quando lo scatto poteva comunque considerarsi già ultimato, inizia il secondo e singolare cuore di questo evento.


Abbiamo detto che il risultato finale ci piace sia valutato in quanto tale e non solo in funzione dei mezzi, abbiamo detto che abbiamo ospitato dei partecipanti con una mente decisamente aperta da sfruttare ogni risorsa siano capaci di gestire, siamo quindi pronti ad aggiungere una nuova, fantastica, intrigante ed incredibilmente potente risorsa al nostro "gear" fotografico: la creazione e l'implementazione di oggetti ed ambienti 3D.


[3D Media Envolving]


Senza dilungarci troppo su quello che è il mondo 3D basti sapere che in questi ultimi anni ha fatto dei passi da gigante per quanto riguarda il fotorealismo. Nel cinema 3D con le sue diverse forme può essere dichiaratamente di "animazione" (lo spettatore si accorge dell'esistenza di un lavoro in post produzione, di fantasia) oppure ricostruire interamente tramite computer ambienti e personaggi reali, senza che lo spettatore si accorga od avverta questo genere di artificio. A solo titolo di esempio il film Titanic è stato girato con poche comparse, le centinaia di persone che si vedono sono generate in computer grafica, così come i loro vestiti, la serie de "il Signore degli Anelli" vede i suoi fantastici scenari creati con un livello di fotorealismo che rende credibile l'esistenza di luoghi che il nostro cervello sa bene non essere possibile, potremmo portare molti altri esempi, tra cui sicuramente film dei quali alcuni di voi nemmeno si sono accorti siano stati creati da computer grafica.


E' su questo tema che ci siamo concentrati nella seconda parte del workshop, con due finalità ben distinte, scelte tra quelle che possono essere le due applicazioni più in uso ed anche soddisfacenti da realizzare: inserire dei complementi 3D, quindi oggetti o parti di scena, in scatti realizzati già ultimati, come il nostro primo nella sessione del mattino, ed inserire soggetti/oggetti reali, in scene virtuali 3D, interamente realizzate in computer grafica.


[Workflow Proprietario]


Per fare questo entra in gioco, in qualità di docente, una figura decisamente interessante, che con un know-how di spessore nel mondo 3D, aggiunge e completa la sua esperienza proprio come fotografo, conoscitore del mondo di illuminazione "reale": Raffaele Ingegno.


Raffaele ha seguito la sessione di scatti mattutina, operando dei rilevamenti di posizione, potenza e angolazione delle luci, così come della modella e della fotocamera per poter poi ricreare virtualmente l'ambiente, in quanto a prospettiva ed illuminazione esattamente così come è stato scattato!


Mi spiego meglio: grazie ai suoi rilevamenti ci assicura di poter reinserire nella scena virtuale la stessa illuminazione che ho creato in modo creativo con i flash e tecnica lampista, oltre a riproporre il mio stesso punto di ripresa e la luce naturale eventualmente presente in ambiente. Armato di metro e soprattutto sapienza di lettura scena, lo abbiamo osservato prendere le misure, curiosi e speranzosi che questa promessa venga mantenuta nella sessione pomeridiana.


Non solo, durante una seconda parte di scatto mattutina, abbiamo voluto dedicarci all'altra entusiasmante soluzione: inserire la modella in un contesto 3D nativo.


[Coerenza 3D Realtà di Illuminazione]


Raffaele ed io abbiamo ricreato lo stesso set di luci presente nella scena 3D ( ovviamente questo set di luci può essere modificato in ambiente 3D, ma semplicemente a fine didattico, per poter mantenere coerenza con la scena scelta, si è deciso il percorso inverso rispetto a quello precedente) , utilizzando dei flash Quantuum sul soggetto, degli Speedlight Canon sullo sfondo, un modificatore tipo "beauty dish" per ottenere una luce principale dura e ricostruendo le posizioni di luce che abbiamo già trovato nell'ambiente virtuale, ben sapendo che questo ambiente ci concederà comunque quella flessibilità per poter far collimare con precisione la luce virtuale da quella reale.


[Il Software]


La potenzialità del programma scelto per realizzare il 3D sono enormi, basti pensare che si tratta di uno dei programmi utilizzati proprio da case di animazione come la Pixar e la I.L.M. (Industrial Light & Magic) e verrebbe da pensare che programmi del genere siano enormemente più complessi di altri come Photoshop oppure dei più semplici Lightroom. Sarebbe una bugia dire che non lo siano, ma lo stupore mio e, ce lo diranno, dei presenti è stato quello di trovare da subito comprensibile quanto veniva spiegato in funzione dell'utilizzo che noi dovevamo farne per inserire, dapprima degli oggetti nella scena esistente e poi la modella nella scena 3D già presente.


Come al solito credo che un buon professionista, capace di grandi risultati, non sia per forze di cose un buon maestro, insegnare è un'arte e trasmettere concetti che possono essere (o apparire!) complicati in una forma chiara, semplice, diretta non è da tutti.


Della parte del pomeriggio, dove ho vestito i panni di consulente in merito ai set della mattina ma soprattutto di allievo, di fronte alle spiegazioni di Raffaele, posso tranquillamente esprimere un parere con gli occhi di chi non conosceva quel mondo, almeno non dalla parte della sua realizzazione e dirvi cosa in una sola giornata è arrivato a me, che non mi ero mai prodigato nel gestire un programma di tale levatura.


Siccome il riscontro che vi porto è quello si di un allievo neofita del 3D, ma anche di uno degli organizzatori, mi farà piacere se anche qualcuno degli allievi avesse la voglia di esprimersi in merito a quello che il Workshop ha rappresentato per loro.


[Feedback e Considerazioni]


Da parte mia ho trovato chiari i passaggi, che sono stati tutti descritti minuziosamente, dopo una ampia ed esaustiva premessa su quello che è il mondo 3D e quali erano le finalità della lezione, e riassunti alla fine di ogni sessione, ricordando con precisione e chiarezza quali sono i passaggi essenziali e completando le incertezze con rapide, semplici ed esplicative risposte che Raffaele ha saputo dare ad ogni domanda.


Nello specifico ho apprezzato l'umiltà durante la spiegazione, che con l'esperienza di una persona davvero matura, sia a livello personale che fotografico, non ha colto occasione solo per dimostrare la sua bravura, ma per fare davvero quello che il pubblico a mio avviso si aspettava: veicolare quali sono i passaggi essenziali per ottenere il risultato. Specificando che il programma utilizzato presenta si delle potenzialità ben maggiori, ma imparando lo stretto necessario per ottenere il nostro obiettivo è più facile non confondersi, specialmente per chi alle prime armi ed ottenere riproponendo i passaggi da lui suggeriti, il risultato in maniera autonoma.


A questo si vanno ad integrare ulteriori informazioni, risposte alle domande più specifiche dei partecipanti, mirate a dettagli del programma non così "necessari" al nostro fine ma alle quali Raffaele ha saputo motivare il perchè si debba trascurare quei settaggi, spiegandone comunque le funzionalità.


[Conclusioni]


Bene, quello che mi sembrava un programma così complesso, ora mi sembra, come proprio una partecipante ha definito a fine corso, " più amichevole" ,  di certo non sono ai suoi livelli con mezza giornata di didattica ma ho raggiunto le seguenti finalità: conoscenza dell'argomento e delle sue potenzialità, compreso cosa di debba fare per ricreare da zero quanto promesso ad inizio corso. Non sarà facile le prime volte, magari mi dimenticherò della sintassi dei passaggi, di cui sarebbe utile prendere nota come hanno fatto i corsisti, ma ho visto che in quel modo è possibile: wow!


Location fantastiche che ora possono essere mie, oggetti nuovi da aggiungere alla scena ed il tutto in un contesto di definizione, dettagli, prospettiva, completamente credibili e realistici.


Raffaele è uno dei pochi fotografi Italiani, l'unico a dire il vero che io conosca, ad avere deciso di creare il connubio tra la fotografia reale e quella virtuale, utilizzando un metodo maturato in modo del tutto personale, in questo evento ci ha permesso di capire che il programma virtuale ha molti agganci strettamente vicini al mondo della fotografia, proprio per riprodurre con una elevata garanzia di realtà quello che sarà il risultato finale.

A corollario della giornata didattica altre figure fondamentali e verso le quali vanno i nostri più sentiti ringraziamenti sono:

  • Nicola Riotti in veste di aiutante tecnico luci, questa figura ha un ruolo essenziale nei set strobist, mi verrebbe da dire che potrebbe farlo chiunque... ma più sinceramente vi dirò che può farlo chiunque abbia un minimo di conoscenza di questa tecnica, in quanto una piccola modifica può fare una grande differenza, quindi risulta questa una figura essenziale e che fa la differenza.
  • Mario Mondini in qualità di operatore video, le riprese possono mostrare a chi non ha partecipato di cosa si trattava ma ancora più utile è la funzione di riguardare da parte degli stessi oranizzatori cosa è successo da un punto di vista esterno, perchè mentre si è concentrati a produrre lo scatto e spiegare di certo ci si perdono dettagli. Osservarsi da un occhio diverso aiuta a migliorarsi, quando quell'occhio è attento a scovarne in dettagli aiuta a rivivere la scena nel modo migliore.
  • Fabrizio Vecchiarelli "last but not least" come si dice, ultimo ma non per importanza, in qualità di "ragazzo della modella" e verrebbe da pensare che non sia importante citarlo nei crediti, invece tutt'altro, inanzitutto perchè ogni componente presente nel team, con qualsiasi funzione, determina in piccola o grande parte il risultato, sia negativo che positivo, non è da pensare mai il contrario, e soprattutto perchè Fabrizio si è reso parte attiva nella logistica e nel fondamentale supporto alla modella che così ha potuto risultare più distesa e serena.

A titolo riassuntivo, specialmente per chi non ha potuto esserci, ecco qui elencati quelli che sono stati i passaggi creativi eseguiti durante la giornata:

Sessione Acquisizione Scatti & Tecnica Strobist (mattina)


--- Primo Scatto Ambientato per implementazione oggetti tridimensionali fotorealistici
- Studio della location
- Composizione della scena senza e con modella
- Studio della luce naturale
- Aggiunta della luce principale e modificatore
- Aggiunta una per volta delle luci creative e motivazioni d'utilizzo
- Gestione della modella
- Gestione prospettiva finale
- Analisi e rilievo dimensionale del set e delle fonti di illuminazione utilizzate

--- Secondo Scatto per Scontorno ed inserimento in scena 3D
- Analisi delle reference di progetto
- Creazione illuminotecnica parallela
- Gestione della modella in funzione dell'inserimento in scena
- Creazione del set illuminotecnico con modella in posa
- Utilizzo di accessori per facilitare il lavoro di separazione del soggetto dal contesto
- Taratura della prospettiva fotografica finale


Sessione di Produzione 3D (pomeriggio)

- Introduzione su 3D scopi ed utilità
- Panoramica generale del software utilizzato e sezioni di produttività
- Overview strumenti principali del programma, che verranno utilizzati
- Analisi di alcune scene realizzate e metodologia del flusso di produzione
- Modellazione: strumenti e creazione di un modello 3D elementare
- Illuminazione: analisi delle fonti luminose e creazione di una fonte
- Texturing: introduzione all'uso dei materiali, valutazione delle proprietà ed editor degli stessi
- Rendering: introduzione all'engine di calcolo alternativo, vantaggi e motivazioni dell'uso di Mental ray, V-ray e Maxwell render
- Utilizzo della camera fisica
- Indicazione alla reperibilità di scene preconfezionate da poter utilizzare e rieditare con i concetti appresi
- Domande e spunti su ciò che è stato dettagliato
Primo Scatto Ambientato - Post Work 3D
- Preparazione ed inserimento della scena fotografata all'interno del programma ed elaborazione del modello in funzione degli spazi e delle luci rilevate
- Allineamento con l'ambiente 3D, della fotografia, delle luci utilizzate e dei parametri di scatto.
- Utilizzo di funzionalità per la corretta resa di ombre e luci che siano perfettamente coincidenti con lo scatto
- Valutazione di luci ed oggetti 3d che simulanoo la funzionalità di accessori ai lampeggiatori flash o l'utilizzo di griglie e pannelli
- Parametri di output del rendering e dell'immagine risultante.
- Composizione in post produzione della foto realizzata e del rendering ottenuto.
- Calibrazione finale della temperatura di colore, della profondità di campo e degli effetti di sfocatura
Secondo scatto con modella in ambiente 3D
- Analisi e scelta della scena da utilizzare in base al progetto e allo scatto realizzato
- Modifiche della scena 3D per ottenere ciò che si è progettato
- Preparazione della texture dallo scatto realizzato e creazione di immagine con canale alpha
- Parametrizzazione del rendering, delle luci e della camera fisica.
- Impostazioni di output della scena e splittaggio dei canali di rendering
- Post produzione del rendering ottenuto per generare l'immagine definitiva


Speranzosi di aver offerto una giornata piacevole a tutti i partecipanti ci auguriamo si possa ripetere nuovamente con allievi altrettanto interessanti.

Questo spazio è stato creato anche e soprattutto per ricevere i vostri pensieri, feedback e qualsiasi domanda possa riguardare l'evento, compreso il supporto tecnico che offriamo a chi ha partecipato. Utilizzate tranquillamente questo post come una bacheca dove poter scrivere tutte le domande che desiderate.

Un cordiale saluto, Maui e tutto il Team elencato sopra.


3 commenti:

  1. **plonk** :-( ecco come mi sono perso ma giuro non per andare ad un altro workshop semplicemente perchè lavoravo... attendo di sapere quando è il prossimo che fai, sono iscritto alla news

    buone feste, Fabiano

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  2. io sono un appassionato di analogica ma il discorso che fai non fa una piega, ogni uno dovrebbe scegliere il percorso di creazione che preferisce e che sente maggiormente appartenere alle sue corde

    hai tutta la mia stima, Ugo B.

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  3. Il poter partecipare al Workshop di Maui e Raffaele, oltre che aprirmi gli occhi su un aspetto della fotografia che non conoscevo, mi ha fatto capire quanto può essere importante la collaborazione in ambito professionale.
    Infatti, è proprio dalla sinergia fra due professionisti come Maui e Raffaele, che operano nello stesso contesto ma con due impronte differenti, che nasce qualcosa di diverso ed affascinante. Non si è parlato solo di tecnica, ma anche di impressioni personali e del rapporto fra le figure che compongono un ambiente di lavoro così stimolante.
    Sono da subito emerse la professionalità e la squisita disponibilità nei confronti di tutti i partecipanti, punti a mio giudizio fondamenteli per chiunque voglia organizzare eventi simili.
    E' stata una giornata piena, ma sfruttata a pieno e che mi ha donato grandi soddisfazioni e mi ha arricchito molto sia per quanto riguarda l'aspetto tecnico, che quello umano.
    Ringrazio ancora tutti per ciò che sono stati capaci di trasmettermi ed invito tutti gli appassionati, amatori o professionisti della fotografia a prendere parte, qualora si ripetesse (e mi auguro vivamente di si), ad un Workshop come questo.

    Simone Silvestri

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